Pippo Inzaghi

Filippo Inzaghi, detto Pippo o anche SuperPippo (Piacenza, 9 agosto 1973), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

È stato campione del mondo e vicecampione d'Europa con la nazionale italiana rispettivamente nel 2006 e nel 2000 e, a livello di club, campione d'Europa con il Milan nel 2003 e nel 2007 e campione del mondo sempre nel 2007, nonché campione d'Italia nel 2004, 2011 e, con la Juventus, nel 1998.

Nella classifica dei gol segnati nelle competizioni UEFA per club è quarto a quota 70 reti alle spalle di Cristiano Ronaldo (120), Lionel Messi (100) e Raúl (77), ed è il miglior marcatore italiano in Champions League con 50 gol realizzati. Inoltre, è il calciatore che ha segnato più reti (2) in una finale di UEFA Champions League(edizione 2006-2007) a pari merito con Daniele Massaro, Karl-Heinz Riedle, Hernán Crespo, Diego Milito, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale. Durante la sua carriera con i club, è riuscito a segnare in tutte le competizioni internazionali per club. Per quanto riguarda la Nazionale, ha segnato sia in un'edizione del campionato mondiale (Germania 2006), che in una del campionato europeo(Belgio-Paesi Bassi 2000); l'unico torneo mancante risulta essere la Confederations Cup, manifestazione alla quale non ha preso parte per rinuncia della Nazionale italiana.

Carriera

Gli esordi nel calcio professionistico

Inzaghi cresce nelle giovanili del Piacenza, che lo aveva prelevato dodicenne dal San Nicolò, formazione del suo paese natale. Con gli emiliani debutta tra i professionisti il 28 agosto 1991, a 18 anni, nella partita di ritorno del primo turno della Coppa Italia 1991-1992 Piacenza-Modena (1-1). Successivamente esordisce anche in Serie B nel corso della stagione 1991-1992 giocando due partite, la prima delle quali il 1º dicembre 1991 contro la Casertana nella quale subentra nei minuti finali, senza riuscire ad andare in rete.

Nella stagione seguente è ceduto in prestito in Serie C1 al Leffe, dove inizialmente è riserva di Maffioletti e Bonazzi. Segna il suo primo gol in carriera il 20 dicembre 1992 contro il Siena e a fine stagione totalizza 21 presenze e 13 reti.

Nel 1993, a 20 anni, passa in prestito in Serie B al Verona, dove i tifosi lo ribattezzano Superpippo. Con i gialloblù scaligeri colleziona 36 presenze e 13 reti.

Nella stagione 1994-1995 ritorna al Piacenza, dove gioca con continuità realizzando 15 gol in 37 presenze, che consentono al club emiliano di passare in Serie A.

Parma

Nell'estate 1995 è acquistato dal Parma per 5,9 miliardi di lire. L'allenatore parmense Nevio Scala, dà subito fiducia al calciatore, inserendolo nel giro dei titolari, seppur non in pianta stabile. Con i gialloblù ducali esordisce in Serie A il 27 agosto 1995 in Atalanta-Parma (1-1), prima giornata del campionato 1995-1996.

Nel mese di novembre, con la riapertura della sessione autunnale di calciomercato, il Napoli trova l'accordo con il Parma per il prestito con diritto di riscatto di Inzaghi, ma per vari motivi (tra cui alcune dichiarazioni dell'allenatore partenopeo Vujadin Boškov poco lusinghiere nei confronti dello stesso giocatore) la ratifica dell'accordo slitta di qualche giorno, consentendo a Inzaghi di giocare la partita di ritorno di Coppa delle Coppe contro l'Halmstad (l'andata era finita 3-0 per gli svedesi), in una sorta di partita d'addio alla squadra emiliana. In quella gara Inzaghi segna dopo un solo minuto e il Parma vince per 4-0, riuscendo così a passare il turno. Quella stessa sera Inzaghi diventa un idolo dei tifosi gialloblu e così il giorno seguente la famiglia Tanzi decide di bloccare il trasferimento dell'attaccante per tenerlo a Parma.

Il 29 ottobre 1995 segna il suo primo gol in Serie A nella vittoria per 3-2 contro la sua ex squadra, il Piacenza. Pochi mesi più tardi, durante un'amichevole contro i dilettanti del Collecchio, subisce un infortunio al piede sinistro, in seguito ad un urto contro il ginocchio di un avversario; Inzaghi rimane comunque in campo anche dopo lo scontro e segna anche un gol prima che l'allenatore lo obblighi a uscire. La diagnosi rileva la frattura del quinto metatarso e Inzaghi è costretto a circa tre mesi di stop.


Atalanta

Nell'estate 1996 passa all'Atalanta di Ivan Ruggeri e Maurizio Radici; quest'ultimo era già stato presidente del Leffe nel periodo in cui il centravanti ne aveva difeso i colori. Si aggiudica il titolo di capocannoniere nel torneo 1996-97 con 24 marcature, andando a segno contro 15 delle 17 squadre rivali: eguaglia così, dal punto di vista numerico, il primato di Platini che nel 1983-84 marcò almeno una rete ad altrettante avversarie (in un torneo con 16 partecipanti). Il 9 marzo 1997 realizza la prima tripletta in A, risultando protagonista nel 4-0 contro la Sampdoria.

Juventus

Nell'estate 1997, a 24 anni, è acquistato dalla Juventus per 20 miliardi di lire. La sua prima stagione in bianconero inizia tra lo scetticismo generale: si dice che lui e Del Piero formerebbero una coppia d'attacco troppo leggera. I due rispondono con i fatti: Inzaghi segna 27 gol (18 in campionato, 6 in Champions League, uno in Coppa Italia e 2 in Supercoppa italiana) e Del Piero 32. In quella stagione Inzaghi vince la Supercoppa italiana (3-0 al Vicenza con una sua doppietta nella prima partita ufficiale in bianconero) e lo scudetto, conquistato alla penultima giornata grazie alla vittoria casalinga per 3-2 contro il Bologna, partita nella quale Inzaghi mette a segno una tripletta. In Champions League, invece, la Juventus perde in finale ad Amsterdam contro il Real Madrid per 0-1 grazie alla rete di Mijatović, con Inzaghi due volte vicino al gol.

Nella stagione 1998-1999, in un'annata nella quale i risultati per la Juventus non arrivano e l'allenatore bianconero Marcello Lippi si dimette a febbraio sostituito da Ancelotti, Inzaghi non fa comunque mancare il suo apporto di gol in tutta la stagione, segnando 20 reti e risultando il miglior marcatore della propria squadra. In Champions League i bianconeri sono eliminati in semifinale dal Manchester United: Inzaghi segna due reti nei primi 10 minuti della semifinale di ritorno, ma gli inglesi rimontano e vincono per 2-3. In questa annata Inzaghi realizza 6 gol nella massima competizione europea, fra cui una spettacolare rovesciata contro il Galatasaray il 16 settembre 1998 al Delle Alpi. In campionato invece la Juventus si piazza al settimo posto dopo aver perso lo spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA contro l'Udinese, accedendo così alla Coppa Intertoto.

La stagione 1999-2000 si apre con la vittoria della Coppa Intertoto anche grazie ai numerosi gol di Inzaghi, autore di 5 reti in semifinale contro il Rostov e 2 nella doppia finale contro il Rennes. In campionato la Juventus riesce a rimanere in testa alla classifica per quasi tutto il torneo e Inzaghi segna 15 gol fino a marzo, ma all'ultima giornata i bianconeri perdono in casa del Perugia per 1-0 sotto una pioggia incessante e lo scudetto va alla Lazio. Inoltre nel corso dell'annata nascono presunti dissapori con Del Piero, che non riesce a segnare su azione dopo il suo ritorno dall'infortunio.

Nella stagione seguente Inzaghi non fa mancare i suoi gol in Serie A (11 reti), dove, dopo una rimonta, la Juventus si classifica al secondo posto dietro alla Roma, e anche in Champions League (5, tra cui una tripletta all'Amburgo) dove però la Juve è eliminata nella prima fase a gruppi. In totale nel corso della stagione realizza 16 gol risultando il miglior marcatore bianconero per il terzo anno consecutivo.


Milan

Al termine della stagione Inzaghi è acquistato dal Milan per 70 miliardi di lire (40 in contanti più Cristian Zenoni). Esordisce con la maglia della squadra milanese alla prima giornata di campionato in Brescia-Milan (2-2) del 26 agosto 2001 e segna il suo primo gol con i rossoneri nella giornata successiva contro la Fiorentina (9 settembre 2001, 5-2). Disputa una prima stagione con alti e bassi a causa di un grave infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro occorsogli a dicembre in uno scontro con il portiere del Chievo Lupatelli. Chiude la stagione con sole 10 reti in campionato, ma molte delle quali fondamentali per la rincorsa alla qualificazione alla Champions League dell'anno successivo.

Molto meglio va nella stagione 2002-2003, quando scende in campo 30 volte in campionato mettendo la palla in rete in 17 occasioni. Determinante inoltre il suo apporto in Champions League, dove con i suoi 12 gol trascina la squadra fino alla vittoria finale. Un centro per lui anche nella finale di ritorno di Coppa Italia, vinta contro la Roma, dove segna il gol del definitivo 2-2. In totale nell'intera stagione realizza 30 reti.

Una serie di infortuni alla schiena, al ginocchio, al gomito, ma soprattutto alla caviglia gli precludono la titolarità nelle due annate successive, in cui si deve sottoporre a due delicate operazioni chirurgiche e si deve accontentare di 43 partite totali con soli 8 gol.

Nella stagione 2005-2006, dopo aver recuperato dagli infortuni patiti, porta a termine un finale di stagione eccezionale, segnando con i rossoneri 12 gol in campionato e 4 in Champions League, tra cui una doppietta all'Olympique Lione nel ritorno dei quarti di finale, grazie alla quale i rossoneri passano il turno. Le prestazioni convincenti in Italia e in Europa gli valgono la convocazione da parte di Marcello Lippi nella Nazionale vittoriosa al Mondiale di Germania 2006, dove riesce ad andare a segno, contro la Rep. Ceca, pur avendo giocato solo 33 minuti.

Nella stagione 2006-2007 è decisivo con il Milan in Champions League, dove segna i gol con i quali la squadra rossonera supera il preliminare con la Stella Rossa e soprattutto la doppietta con cui vince la finale di Atene contro il Liverpool FC, il primo deviando una punizione di Pirlo, il secondo scattando sul filo del fuorigioco su assist di Kaká. Al termine dell'incontro Inzaghi è nominato "man of the match". La maglia preparata per tale partita e autografata da Inzaghi viene messa all'asta per beneficenza nei giorni seguenti. Il ricavato dell'asta, 17.335 euro, viene devoluto alla Fondazione Milan per il progetto di costruzione del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dello Holy Family Hospital di Nazaret.

Grazie alla vittoria della Champions League 2006-2007 i rossoneri il 31 agosto 2007 disputano la Supercoppa europea contro il Siviglia. La partita termina 3-1 per il Milan e il momentaneo pareggio arriva proprio per opera di Inzaghi che segna con un colpo di testa su cross di Gattuso. Dopo la doppietta segnata allo Šachtar il 6 novembre 2007, Inzaghi raggiunge Gerd Müller a quota 62 gol nella classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA. Supera il tedesco nella successiva partita europea disputata, segnando il suo 63º gol europeo contro il Celtic il 4 dicembre 2007. Inzaghi si rivela decisivo anche nella finale del Mondiale per club, giocata contro il Boca Juniors il 16 dicembre 2007: in questa partita realizza due delle quattro reti (entrambe su assist di Kaká) grazie alle quali il Milan si impone sulla formazione argentina con il risultato di 4-2.

Il 24 febbraio 2008 Inzaghi, segnando contro il Palermo la rete del 2-1 finale, realizza il 90º gol con la maglia del Milan, che diventa così la squadra con cui Inzaghi ha segnato di più, essendosi fermato a 89 reti con la Juventus. Dopo la gara di ritorno di Champions League contro l'Arsenal del 4 marzo 2008, un'ernia inguinale lo tiene fermo per un mese. Torna nuovamente in campo il 5 aprile 2008 realizzando 10 gol in 7 partite: 2 reti contro il Cagliari (3-1), un'altra doppietta a Torino contro la Juventus (3-2 per i bianconeri), un gol contro la Reggina (5-1), una tripletta al Picchi contro il Livorno (4-1), un gol nel derby contro l'Inter(2-1) e un gol contro l'Udinese (4-1). Quest'ultima è la sua centesima marcatura con la maglia del Milan.

Dopo essere stato raggiunto il 5 marzo 2008 in vetta alla classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA per club a quota 63 reti da Raúl, stacca lo spagnolo il 23 ottobre 2008 realizzando il terzo gol rossonero contro gli olandesi dell'Heerenveen, 64º personale in Europa e 100º dei rossoneri in Coppa UEFA. Più volte raggiunto da Raúl, Inzaghi supera nuovamente l'allora capitano madridista il 15 settembre 2009 segnando il 68º gol nelle competizioni UEFA per club con una doppietta contro l'Olympique Marsiglia.

Il 15 marzo 2009, segnando una doppietta nel 5-1 in casa del Siena, realizza il 300º gol in carriera (272 con squadre di club e 28 in Nazionale), festeggiato mostrando una maglia celebrativa rossonera recante il numero 300. Il 26 aprile 2009 realizza il 150º gol personale in Serie A, segnando la seconda rete dei rossoneri nella vittoria per 3-0 contro il Palermo a San Siro.

Nella stagione 2009-2010 Inzaghi segna la prima rete in campionato nel turno infrasettimanale contro il Napoli al San Paolo e dopo un lungo periodo passato in panchina torna al gol il 21 marzo 2010 nella gara casalinga del Milan sempre contro il Napoli, segnando la rete del pareggio di testa su assist di Ronaldinho. Il 21 maggio 2010 Inzaghi prolunga il contratto con il Milan, in scadenza nel giugno seguente, di un anno, fino al 30 giugno 2011.

Inzaghi inizia la stagione 2010-2011 segnando il gol del definitivo 4-0 a San Siro contro il Lecce nella prima giornata di campionato. Dopo essere stato superato da Raúl come miglior marcatore nelle competizioni UEFA per club il 20 ottobre 2010 (doppietta all'Hapoel Tel Aviv), il 3 novembre 2010 anche Inzaghi, nella partita del 4º turno della fase a gironi di Champions League 2010-2011 contro il Real Madrid, segna una doppietta che gli consente di raggiungere nuovamente lo spagnolo a quota 70 gol nelle competizioni UEFA per club e di superare Gerd Müller (69 reti) come primatista di reti nelle coppe europee. Allo stesso tempo raggiunge e supera Marco van Basten nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del Milan e diventa anche il più anziano giocatore a realizzare un gol in Champions League a 37 anni e 85 giorni, superando il precedente record di Javier Zanetti. Successivamente è a sua volta superato da Ryan Giggs, che il 26 aprile 2011 nella semifinale di andata contro lo Schalke 04 segna in Champions League a 37 anni e 148 giorni.

Il 10 novembre 2010, in occasione dell'incontro casalingo contro il Palermo valido per l'11ª giornata di campionato, si infortuna procurandosi la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio sinistro per le quali viene operato a Barcellona dal professor Ramon Cugat il 23 novembre seguente. Il 15 febbraio 2011 viene superato come migliore marcatore nelle competizioni UEFA per club da Raúl, che lo appaia anche in vetta alla classifica dei capicannonieri delle coppe europee. Il 7 maggio 2011 vince il suo secondo scudetto con i rossoneri a due giornate dal termine del campionato grazie allo 0-0 contro la Roma e una settimana più tardi, il 14 maggio 2011, a 185 giorni di distanza dall'infortunio, ritorna in campo contro il Cagliari, sostituendo Pato all'81º minuto di gioco. Il 18 maggio 2011 rinnova il contratto con il Milan, in scadenza a fine stagione, fino al 30 giugno 2012.

Dopo 11 anni passati con la maglia rossonera, l'11 maggio 2012 comunica ufficialmente che la stagione 2011-2012 è stata l'ultima con la maglia del Milan, come concordato con la società. Due giorni dopo, il 13 maggio, gioca la sua 300ª e ultima partita in rossonero a San Siro contro il Novara; entrato in campo nel corso del secondo tempo, segna anche la sua ultima rete (156º gol in Serie A e unico stagionale) che vale la vittoria finale per 2-1. Quel pomeriggio Inzaghi diventa anche il quarto giocatore per anzianità nella storia del Milan, essendo sceso in campo all'età di 38 anni, 9 mesi e 4 giorni: soltanto Billy Costacurta, Paolo Maldini ed Enrico Albertosi hanno disputato una partita ufficiale con il Milan avendo un'età maggiore della sua.

Con il Milan ha vinto due Champions League, una Coppa del mondo per club, due Supercoppe europee, due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.

In totale con la maglia del Milan ha collezionato ben 300 presenze e 126 gol.

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