
Maldini
Paolo Cesare Maldini (Milano, 26 giugno 1968) è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo difensore, attuale direttore sviluppo strategico area sport del Milan.
Figlio di Cesare e difensore di statura mondiale, annoverato fra i migliori nella storia del calcio, nel corso della sua carriera, durata 25 anni, ha vestito solo la maglia del Milan, con cui ha vinto 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Champions League (con il record di 8 finali giocate, condiviso con Francisco Gento), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA. Si è ritirato dall'attività agonistica al termine della stagione 2008-2009.
Dal 1988 al 2002 ha militato nella nazionale italiana, della quale è stato capitano per otto anni, diventando vicecampione del mondo nel 1994 e vicecampione d'Europa nel 2000. Con la maglia azzurra ha stabilito i record di presenze totali (126) e da capitano (74), poi battuti da Fabio Cannavaro rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Possiede il record di presenze in Serie A (647), è secondo nelle competizioni UEFA per club (174, dietro Iker Casillas) ed è il giocatore con più presenze con la maglia del Milan (902). È inoltre giunto terzo nella classifica del Pallone d'oro del 1994 e in quella del 2003 ed è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori redatta in occasione del centenario della FIFA, e nel 2002 nel FIFA World Cup Dream Team,[13]selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali. È stato inoltre inserito nella "squadra ideale del decennio" dal Sun nel 2009, nel miglior 11 di tutti i tempi da World Soccer nel 2013 e, dal 13 dicembre 2012, fa parte della Hall of Fame del calcio italiano. Rientra inoltre nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera ed è l'unico italiano insieme a Gianluigi Buffon a farne parte.

Gli esordi e l'approdo al professionismo (1978-1987)
Paolo Maldini ha legato la sua intera carriera al Milan, squadra della sua città natale, in cui ha militato dal suo provino del settembre 1978.
Il 20 gennaio 1985, ancora sedicenne, viene convocato per la prima volta in prima squadra nella trasferta in casa dell'Udinese, per l'assenza di Mauro Tassotti. Maldini, con la maglia numero 14, si siede in panchina senza immaginare di esordire subito; e invece, a causa dell'infortunio di Sergio Battistini, nella ripresa Maldini viene mandato in campo dall'allenatore Nils Liedholm. Maldini gioca come terzino destro, suo ruolo naturale, disputa una buona gara e contribuisce al pareggio rossonero. Liedholm, a fine partita, ammette che «Paolo ha un grande avvenire».
All'inizio della stagione successiva Maldini è già una promessa del calcio italiano e diventa titolare del Milan di Liedholm, «un allenatore perfetto per un ragazzo di 16 anni che si portava dietro un cognome importante». A partire da questa stagione viene schierato come terzino sinistro, ruolo con cui può sfruttare al meglio le sue doti atletiche. Il 4 gennaio 1987 realizza il primo dei suoi 29 gol in Serie A in Como-Milan (0-1).

L'era Sacchi (1987-1991)
Il palmarès di Maldini inizia ad arricchirsi a partire dal 1987, primo anno di Arrigo Sacchi sulla panchina rossonera. Nell'annata 1987-1988 il Milan conquista lo scudetto, mentre l'anno successivo si impone in Europa, conquistando, il 24 maggio 1989, la Coppa dei Campionicontro la Steaua Bucarest. Sono queste le prime gesta degli Immortali di Arrigo Sacchi, la squadra di club più forte di tutti i tempi secondo la rivista World Soccer. Maldini, titolare inamovibile di quella rosa, è il più giovane della difesa formata da Franco Baresi, Mauro Tassotti, Filippo Galli e Billy Costacurta.
Nel 1988 il Milan vince la prima edizione della Supercoppa italiana, poi, in virtù della vittoria in Coppa dei Campioni, inizia la stagione 1989-1990 partecipando alla Supercoppa UEFA e alla Coppa Intercontinentale, entrambe vinte dai rossoneri. Infine, nel 1990, il Milan conquista la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva battendo il Benfica al Prater di Vienna. Nel marzo 1991 il Milan viene squalificato per un anno dalle competizioni europee e perde a tavolino la sfida in Coppa dei Campioni contro l'Olympique Marsiglia per essersi rifiutato di continuare la gara dopo il momentaneo spegnimento dei riflettori dello Stade Vélodrome. Finisce così l'era degli Immortali di Arrigo Sacchi, sostituito da Fabio Capello.

L'era Capello (1991-1996)
Nonostante la transizione vissuta dal Milan, Maldini continua a trovare continuità d'impiego e un rendimento di alto profilo, contribuendo alla vittoria dello scudetto nell'annata 1991-1992. L'anno seguente il Milan vince subito la Supercoppa italiana, poi bissa il successo in campionato e approda in finale di Champions Leaguecontro l'Olympique Marsiglia. In finale, mentre la difesa rossonera è impenetrabile, l'attacco fatica a trovare la via del gol. Nei minuti finali del primo tempo Abedi Pelé entra in area avversaria e Maldini gli fa carambolare il pallone addosso, conquistando la rimessa dal fondo; l'arbitro Kurt Röthlisberger, tuttavia, concede erroneamente il calcio d'angolo che porterà alla rete di Boli per l'1-0 finale. In questa stagione, Maldini ha segnato il suo primo gol europeo, il 21 ottobre 1992 in Slovan Bratislava-Milan (0-1).
Nella stagione 1993-1994, il Milan propone un rendimento sulla falsariga della precedente, conquistando sia la Supercoppa italiana a Washington che lo scudetto, il terzo consecutivo. Il 18 maggio 1994 va in scena la finale di Champions League contro il Barcellona ad Atene. Prima di scendere in campo, sulla carta il Barcellona godeva d'un leggero favore nei pronostici. Ciò era dettato più che altro dalle assenze di Baresi e Costacurta, la coppia centrale difensiva del Milan. Capello si vede costretto a schierare al centro della difesa proprio Maldini, in coppia con Filippo Galli. L'esperimento riesce perfettamente e Maldini gioca una gara eccellente, contribuendo al successo dei rossoneri per 4-0 sui blaugrana. A fine stagione, Maldini viene insignito con il titolo di "giocatore dell'anno" per la rivista World Soccer nel 1994 e si classifica terzo classificato (primo dei difensori) nel Pallone d'oro dello stesso anno.
La stagione 1994-1995 inizia con la vittoria della Supercoppa italiana, ma si conclude amaramente per i rossoneri. Dopo tre anni, infatti, il Milan deve rinunciare presto alla lotta per lo scudetto (a fine stagione si classifica solo quarto) e, il 24 maggio 1995, perde la finale di Champions League contro l'Ajax per 1-0. Nel 1996, il Milan riconquista lo scudetto.

Gli anni di transizione e il primo scudetto da capitano (1996-2001)
Seguiranno anni difficili sia per i rossoneri che per lo stesso Maldini. Capello lascia il posto a Sacchi per la stagione 1996-1997, in cui il Milan si classifica 11º in campionato, e ritorna alla guida dei rossoneri per l'annata successiva, chiusa in 10ª posizione. Il difensore cambia continuamente ruolo e, complici anche alcune ricadute, non esprime il meglio di sé in campo.
Dalla stagione 1997-1998 è il capitano del Milan, avendo ereditato la fascia da Franco Baresi, al termine della sua carriera. Lo stesso passaggio di testimone era già avvenuto nel 1994 nella nazionale italiana. «Il mio sarà un impegno di grande responsabilità, soprattutto quest'anno perché ci sono tanti giocatori nuovi. Sono comunque felice, ho avuto un grande maestro per 10 anni. Spero di avere preso da Franco qualcuna delle sue doti», commenta il neo promosso capitano del Milan.
Nel 1999, guidato da Alberto Zaccheroni, il Milan riconquista lo scudetto, il primo da capitano per il difensore rossonero. Seguiranno due stagioni concluse rispettivamente al 3º al 6º posto.

L'era Ancelotti (2001-2009)
Gli anni 2000 segnano una svolta per la carriera di Maldini e per il Milan, soprattutto grazie agli arrivi dell'allenatore Carlo Ancelotti e del difensore Alessandro Nesta. Con Nesta, Maldini forma una coppia difensiva ben assortita e che per anni difenderà la porta rossonera. Alla 28ª giornata del campionato 2002-2003, nel derby Inter-Milan, Maldini è stato sostituito per una frattura al setto nasale dopo la gomitata involontaria da parte di Christian Vieri. Nelle partite successive al derby, Maldini ha indossato per circa un mese una maschera facciale protettiva. Il 28 maggio 2003, all'Old Trafford di Manchester, ha sollevato la UEFA Champions League a 40 anni esatti di distanza dal giorno in cui proprio suo padre Cesare si laureò campione d'Europa, anch'egli come capitano del Milan e anch'egli in Inghilterra (a Londra). Quel trofeo è stato inoltre il primo trofeo materialmente sollevato da Paolo Maldini in qualità di capitano. A questo trofeo è poi seguita la vittoria della Coppa Italia, ottenuta battendo in finale la Roma. Nella stagione stagione 2003-2004, il Milan conquista il suo 17º Scudetto e nell'aprile 2004 Maldini è risultato 10º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti, e secondo calciatore italiano dopo Dino Zoff.
L'annata 2004-2005 ha visto il Milan vincitore in Supercoppa italiana e finalista in Champions League contro il Liverpool. Al 1º minuto di gioco è proprio Maldini ad aprire le marcature della partita, realizzando il gol più veloce in una finale di Champions League e diventando il marcatore più anziano ad aver segnato nella finale di questa competizione. Il Milan fissa il 3-0 grazie alla doppietta di Crespo, ma nel secondo tempo è il Liverpool a fare la partita, raggiungendo i rossoneri sul 3-3 e vincendo la gara ai rigori. Il 25 settembre 2005 supera il primato di Zoff, giocando per la 571ª volta in Campionato: la settimana seguente segna, contro la Reggina, l'unica doppietta della propria carriera. La stagione 2006-2007, il Milan si classifica quarto in campionato e raggiunge la finale di Champions League il 23 maggio, ancora opposti al Liverpool, come nel 2005. A differenza della finale di Istanbul di due anni prima, questa volta a vincere è il Milan, che si riprende la rivincita battendo per 2-1 gli inglesi al termine di una partita caratterizzata dalla doppietta di Inzaghi cui segue, nel finale, il gol del Liverpool con Dirk Kuijt, che non impedisce al capitano Maldini di sollevare nuovamente, a quattro anni di distanza, la sua quinta Coppa dei Campioni, la settima per il club di via Turati; Maldini diviene così, insieme a Francisco Gento, l'unico calciatore ad aver disputato 8 finali della Coppa dei Campioni/UEFA Champions League.
Il 16 dicembre 2007, aggiudicandosi la Coppa del mondo per club dopo che il Milan ha battuto in finale il Boca Juniors, ha conquistato il 26º trofeo della sua carriera, il 13º in ambito internazionale. È stato inoltre il primo capitano di una formazione del vecchio continente ad alzare questo trofeo. Il 16 febbraio 2008, nella gara contro il Parma al Tardini, entrando in campo a partita iniziata al posto di Jankulovski ha raggiunto così il traguardo delle 1.000 partite da professionista, di cui 861 con il Milan, 12 con l'Under-21, 1 con l'Olimpica e 126 con la nazionale maggiore. In campo europeo solo Peter Shilton, portiere inglese, ha totalizzato più presenze, 1.390 tra il 1966 e il 1997. Ha giocato la sua ultima partita in Champions League il 4 marzo 2008 a San Siro contro l'Arsenal nella sconfitta interna per 2 a 0 che ha sancito l'eliminazione del Milan dalla Champions League 2007-2008 agli ottavi di finale.

Il ritiro
In occasione di Catania-Milan del 13 maggio 2007 (1-1), Maldini tocca la storica soglia delle 600 partite in Serie A. Il 16 maggio 2009 ha disputato la 900ª partita ufficiale in maglia rossonera, scendendo in campo contro l'Udinese al Friuli, lo stesso stadio dove nel 1985 aveva esordito in Serie A e, nel 2005, aveva festeggiato i 20 anni da calciatore professionista.
Maldini con al braccio la fascia di capitano del Milan nel 2008
Il 24 maggio 2009, Maldini ha giocato per l'ultima volta a San Siro nella sconfitta subita dalla sua squadra per 3-2 contro la Roma. La cerimonia d'addio si è svolta con la consegna ai tifosi di album di figurine e di una sciarpa commemorativa. Inoltre la squadra rossonera ha indossato per l'occasione la nuova divisa 2009-2010 con una patch commemorativa che raffigurava il volto di Maldini e la frase "Tre Solo per Te".Durante il giro di campo finale (pur nel contesto di uno stadio con quasi 80.000 spettatori che si sono alzati in piedi ad applaudirlo, compresi i tifosi ospiti della Roma) il difensore è stato contestato da un settore di tifosi organizzati della Curva Sud: questi hanno intonato cori a favore di Franco Baresi ed esposto alcuni striscioni polemici verso Maldini, in relazione ad alcune considerazioni del capitano milanista sul tifo organizzato, rovinando così in parte il suo addio al calcio giocato. Secondo Carlo Ancelotti però la contestazione è stata solo una goccia d'acqua in un oceano pieno d'affetto. Il 31 maggio 2009 a Firenze Maldini disputa la sua ultima partita, Fiorentina-Milan (0-2) nella quale raggiunge le 902 partite ufficiali con il Milan. In questa occasione, invece, la tifoseria viola, in concomitanza con quella ospite rossonera, gli offre una standing ovation degna di un campione del calcio internazionale, che lo risarcisce del piccolo danno morale subito la giornata precedente.
Al suo ritiro dal calcio, il Milan ha ritirato la maglia numero 3, per anni indossata da Maldini, come già accaduto solo per la maglia numero 6 di Franco Baresi. Le uniche persone a cui potrebbe essere assegnata tale maglia sono i suoi figli Christian, che nel settembre 2005 è stato tesserato per le giovanili del Milan, e Daniel, avuti con la moglie Adriana Fossa, nel caso in cui arrivino a giocare in Serie A con i rossoneri. Il 28 agosto 2009 a Monte Carlo Paolo Maldini è stato premiato dalla UEFA nel corso dei sorteggi per la fase a gironi della Champions League 2009-2010. Il riconoscimento alla carriera è stato consegnato a Maldini dal presidente della UEFA Michel Platini, che ha chiesto al pubblico di alzarsi in piedi in onore della gloriosa carriera dell'ex capitano rossonero. Il 17 novembre 2009 il quotidiano spagnolo Marca ha consegnato a Maldini il "Marca Leyenda", premio per "l'ineguagliabile carriera e il palmarès dell'ex giocatore del Milan".